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Un po' di storia sul Consumerismo, che nasce con lo sviluppo della produzione di massa ed è il movimento a tutela dei diritti dei consumatori.
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Le origini del movimento
Il consumerismo è un movimento a tutela dei diritti dei consumatori che nasce negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo su una battaglia in apparenza marginale, uno scandalo per la vendita di carne avariata. Dopo una iniziale sottovalutazione, a causa delle proteste il Governo federale fu costretto ad approvare leggi che imponevano un controllo nei confronti dell'industria e dei nascenti prodotti di largo consumo. Fino a pochi anni prima la maggior parte della popolazione destinava le proprie risorse quasi esclusivamente a generi di prima necessità e l’attenzione alla qualità era scarsa. Con la rivoluzione industriale e il primo benessere democratico si sviluppa via via la figura del cittadino consumatore, portatore di bisogni e interessi che richiedono una difesa in quanto acquirente e utilizzatore di beni di massa distribuiti sul mercato. È da queste premesse che nel 1914, alla vigilia della Prima Guerra mondiale, sempre negli Stati Uniti nasce la Federal Trade Commission con l'intento di combattere le attività commerciali illecite. Mentre nel 1928 viene fondata la Consumers Union, un’associazione che attraverso un bollettino periodico informava gli iscritti sui nuovi beni e servizi disponibili sul mercato.
I diritti fondamentali del consumatore
Il vero salto di qualità del consumerismo avviene però negli anni Sessanta grazie a due personaggi di grande carisma: il presidente John Kennedy e l’avvocato-attivista Ralph Nader. John F. Kennedy nel 1962 pronunciò un discorso storico davanti al Congresso di Washington, codificando i cinque diritti fondamentali del consumatore moderno: alla salute, alla sicurezza, alla difesa economica, alla difesa legale, alla rappresentanza. Nader nel 1965 denunciò nel saggio “Unsafe at any speed” la mancanza di sicurezza di molte automobili statunitensi, a cominciare da alcuni modelli prodotti da General Motors. Una battaglia che contribuì a varare, l’anno dopo, il National Traffic and Motor Veichel Safety Act. Secondo Nader, che per dodici anni filati, dal 1996 al 2008, si presenterà da indipendente alle elezioni presidenziali Usa, come tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, così sono uguali di fronte al mercato.
Il Consumerismo in Europa
In Europa il movimento consumerista comincia ad affermarsi a partire dagli anni Cinquanta, con le prime organizzazioni dedicate alla protezione dei consumatori. Le prime nazioni a riconoscerne l’importanza e a creare organismi di tutela sono il Regno Unito (che vara il Consumer Advisory Council) e la Danimarca. Francia e Svezia seguiranno la strada tracciata dagli inglesi mentre in Italia la prima associazione di consumatori (Unione Nazionale Consumatori) nasce nel 1955 a opera di Vincenzo Dona. Ma è in Europa, mano a mano che si sviluppa il mercato interno, l’arena in cui comincia a giocarsi la grande partita dei consumatori. Nel 1973 l’Assemblea Consultiva del Consiglio d’Europa approva la “Carta Europea della Protezione dei Consumatori”. Nel documento si definiscono aspetti importanti quali la responsabilità delle aziende per i prodotti difettosi, la pubblicità ingannevole e la tutela dei consumatori su indicazioni dei prezzi. Nel 1975 la risoluzione del Consiglio dell’allora CEE introduce un programma preliminare per l’adozione di una politica di protezione del consumatore in materia di protezione rischi salute e sicurezza, tutela degli interessi economici, predisposizione per la consulenza e per il risarcimento dei danni e la consultazione dei consumatori e delle loro organizzazioni. Seguiranno negli anni Ottanta una serie di direttive europee sulla responsabilità delle aziende per danni provocati da prodotti difettosi, i contratti negoziati fuori dei locali commerciali, la protezione dei consumatori sulle indicazioni dei prezzi, della vendita, delle garanzie al consumo e della sicurezza generale dei prodotti. L'Atto Unico del 1987 estende invece il concetto di consumatore, aumentandone l’importanza nella politica e nell’economia dell’Unione Europea ma è solo nel 1993, con il Trattato di Maastricht e il passaggio dall’Europa del mercato all’Europa dei cittadini, che gli Stati membri attribuiscono in modo chiaro a Bruxelles una competenza in materia. Si prescrive che il consumatore debba avere a disposizione informazioni chiare (contenuto del prodotto, eventuale tossicità, scadenza, modo d'impiego) che gli consentano di scegliere il prodotto che meglio si addice alle sue esigenze e che possa pretendere il risarcimento di danni derivanti da un prodotto non rispondente alla pubblicità e alle informazioni fornitegli. Inoltre il consumatore può essere rappresentato, ascoltato ed eventualmente assistito legalmente attraverso organismi e associazioni aventi come scopo la tutela dei suoi diritti. Nel 2000 il Parlamento europeo stabilisce anche l'obbligo per i rivenditori di prodotti alimentari di contrassegnare gli alimenti con un'etichetta che ne attesti la categoria qualitativa e l'origine di produzione.
Il Consumerismo in Italia
In Italia, nel frattempo, la legislazione si adegua (con ritardo) ai mutamenti di mercato e ai temi del consumo informato e consapevole. Con la legge 281 del 30 luglio 1998 il Parlamento recepisce i principi contenuti nelle normative comunitarie riconoscendo i diritti individuali e collettivi dei consumatori e degli utenti promuovendone la tutela anche in forma collettiva ed associativa. A seguito di questa legge viene costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico (allora si chiamava Attività produttive) il CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti), al quale fanno capo tutte le principali associazioni di consumeristiche nazionali. Tra le battaglie più diffuse di questi anni: i contratti di vendita e le cosiddette clausole vessatorie, il diritto alla salute e alla casa, la lotta all'inquinamento e la difesa dell'ambiente, i rincari ingiustificati dei prezzi, i disservizi nelle telecomunicazioni e nei trasporti (ferrovie, autostrade, aerei). Ma è solo con l’emanazione del Codice del consumo, istituito con decreto legislativo nel settembre 2005 e in cui confluirà anche la legge 281, che vengono definitivamente stabilizzate e ordinate le normative in materia di difesa dei consumatori, dando ulteriore riconoscimento al ruolo delle Associazioni dei Consumatori italiane. Per entrare nel terzo millennio con tutti gli strumenti a posto e difendere il consumo informato e consapevole dei cittadini.
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