Insieme per ridurre l’impatto sull’ambiente
Il cambiamento climatico sta progressivamente portando al degrado delle foreste e alla riduzione della loro estensione territoriale. Per questo motivo, in linea con la strategia di Eni, Plenitude ha deciso di compensare la CO2 prodotta durante la combustione di gas ad uso domestico dei propri clienti attraverso il finanziamento di progetti sia volti alla conservazione ed al ripristino delle foreste sia destinati alla diffusione di sistemi di cottura più efficienti come la distribuzione di fornelli migliorati (improved cookstoves).
Cosa significa compensare le emissioni?
Nel corso degli anni, la concentrazione di CO2 – detta genericamente anidride carbonica - è andata costantemente aumentando nell’atmosfera terrestre a causa del crescente consumo di combustibili fossili e della deforestazione portando a un cambiamento climatico determinato dall’aggravamento dell’effetto serra e dal surriscaldamento globale.
Ridurre i consumi e adottare scelte e soluzioni più sostenibili diventa quindi fondamentale per cercare di evitare e contenere le emissioni. Quando purtroppo queste non possono essere evitate, un valido modo per contribuire comunque alla riduzione dell’impatto globale è compensarle.
L’attività di compensazione delle emissioni consiste nell’acquistare e cancellare una quantità di crediti di carbonio pari esattamente alle emissioni GHG (emissioni di gas serra) che si intende compensare. Poiché le emissioni GHG impattano a livello globale, indipendentemente dalla loro localizzazione geografica, un qualsiasi progetto internazionale di riduzione delle emissioni contribuisce a ridurre l’impatto del cambiamento climatico.
Cos’è un credito di carbonio?
Un credito di carbonio rappresenta un certificato che attesta la mancata emissione nell’atmosfera di una tonnellata di CO2 equivalente ed è scambiabile tra operatori sul mercato. Tali crediti si ottengono attraverso l’implementazione di progetti di riduzione delle emissioni che evitano o riducono le emissioni di gas a effetto serra.
I crediti di carbonio possono essere acquistati su un mercato a partecipazione volontaria e consentono alle aziende di compensare le proprie emissioni GHG in quanto certificano la loro partecipazione a progetti internazionali volti alla riduzione delle emissioni di gas serra, tra cui la gestione più sostenibile delle foreste e la conservazione della loro biodiversità.
I crediti di carbonio sono stati introdotti per la prima volta con il Protocollo di Kyoto del 2005 e sono stati confermati anche dagli Accordi di Parigi del 2015 come strumento a disposizione dei Governi e dei privati per la mitigazione degli effetti legati al cambiamento climatico.
Come si possono misurare le emissioni?
Per misurare la quantità di CO2 emessa da un’azienda - e quindi la sua carbon footprint, ovvero “impronta di carbonio” – si utilizza la classificazione degli Scope proposti dal GHG, Greenhouse Gas Protocol. Questa classificazione consente di identificare le fonti emissive dirette, controllate direttamente da una società, e quelle indirette, controllate dalle altre organizzazioni. In particolare:
- Scope 1: emissioni dirette derivanti dalle sorgenti riconducibili agli asset della compagnia (ad esempio combustione, flaring, fuggitive, venting).
- Scope 2: emissioni indirette derivanti dalla generazione di energia elettrica, calore e vapore acquistati da terzi e consumati negli asset della compagnia.
- Scope 3: emissioni indirette prodotte lungo la catena del valore a monte e a valle dell’attività della compagnia (ad esempio fornitori e clienti).
Le nostre offerte gas con emissioni compensate
Tutte le offerte commercializzate da Plenitude includono gas con compensazione CO2 - ad esclusione della Placet fissa, della Placet variabile e del Servizio di Tutela della Vulnerabilità - unendo la strategia commerciale di Plenitude al processo di transizione verso una maggiore sostenibilità climatica e ambientale intrapreso da Eni.
Infatti, nella sua strategia di decarbonizzazione, Eni punta, sul lungo periodo, all’azzeramento delle emissioni assolute nette Scope 1 e 2 del business Upstream nel 2030 e per tutti i business Eni nel 2040 e a traguardare l’azzeramento delle emissioni nette Scope 1, 2 e 3 riferite all’intero ciclo di vita dei prodotti energetici commercializzati da Eni nel 2050.
Con le offerte gas con emissioni Scope 3 compensate Plenitude contribuisce al raggiungimento di tale obiettivo, collaborando con i propri clienti per mitigare l’impatto climatico.
REDD+: i progetti di conservazione forestale
Con l’obiettivo di ridurre le cause di deforestazione e degrado della biodiversità e proporre anche alternative di sviluppo locale compatibili con il contesto territoriale, Eni ha fatto dei progetti di conservazione delle foreste una delle leve della sua strategia di decarbonizzazione, focalizzandosi principalmente sulle foreste tropicali, che rappresentano circa il 45% della superficie forestale mondiale e hanno elevate capacità di assorbire e stoccare il carbonio, e sui Paesi in via di sviluppo che, secondo lo Special Report on Climate Change and Land dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), hanno il maggiore potenziale di mitigazione delle emissioni.
I progetti REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation) rispettano lo schema concepito e promosso dalle Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici e prevedono attività di conservazione delle foreste con gli obiettivi di ridurre le emissioni e migliorare la capacità di stoccaggio naturale della CO2, favorendo, anche lo sviluppo delle comunità locali attraverso la promozione di attività socio-economiche in linea con la valorizzazione e gestione sostenibile delle foreste e la conservazione della biodiversità.
Affinché possano essere utilizzati come crediti di carbonio, le riduzioni delle emissioni di un progetto devono essere verificate da terze parti sulla base di metodologie condivise a livello internazionale. I progetti REDD+ sviluppati da Eni sono validati e verificati secondo gli standard internazionali di più alta qualità che ne certificano: il positivo impatto sociale, la conservazione delle biodiversità, l’incremento della resilienza agli effetti del cambiamento climatico e l’effettiva riduzione delle emissioni, attraverso la generazione di crediti di carbonio.
Il Clean Cooking Programme di Eni
Eni ha avviato progetti per promuovere l’adozione di fornelli migliorati (Improved Cookstoves) per la cottura dei cibi in contesti di povertà energetica dove i pasti vengono spesso cucinati su fuochi aperti o su fornelli rudimentali, esponendo le persone ai fumi nocivi derivanti dalla combustione di carbone.
Il clean cooking programme è un progetto che promuove la sostituzione dei fornelli tradizionali con modelli a più alta efficienza nell’Africa subsahariana. I fornelli migliorati permettono una diminuzione di oltre il 60% del consumo di legna e carbone, consentendo di ridurre significativamente l'impronta carbonica associata alle attività di cottura e migliorando la qualità della vita delle famiglie coinvolte. Oltre a migliorare l'accesso all'energia, i progetti di cucina pulita contribuiscono infatti a ridurre la produzione di carbone vegetale e l'uso diretto di legna da ardere, principali fattori di deforestazione in molti paesi africani. Inoltre, la produzione e la distribuzione di questi fornelli migliorati contribuiscono a favorire l'imprenditorialità ed a rafforzare le economie locali, poiché sono prodotti e distribuiti localmente, in collaborazione con organizzazioni nazionali e internazionali che già operano nella regione. L'intero progetto adotta una prospettiva di genere: la raccolta della legna è un compito lungo e faticoso tradizionalmente affidato alle donne, mentre l'adozione dei sistemi di Clean Cooking libera tempo per attività più produttive o educative. Infine, vi sono ulteriori impatti positivi sulla salute, poiché i nuovi fornelli producono meno fumo.
Il Clean Cooking Programme di Eni si inserisce in un più ampio contesto globale. L’obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDG 7) punta ad “Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”.
Come funzionano le nostre offerte gas con compensazione di emissioni?
Qualsiasi offerta gas retail commercializzata da Plenitude ad esclusione della Placet fissa, della Placet variabile e del Servizio di Tutela della Vulnerabilità, prevede la partecipazione a progetti volti alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra in atmosfera: il gas fornito rimane lo stesso ma sulla base dei consumi effettuati, rappresentativi, quindi, dell’impronta carbonica dei clienti (Scope 3), verranno finanziati progetti i cui relativi crediti di carbonio generati saranno inseriti in un registro pubblico e annullati a seguito della fatturazione.
A ciascuno di questi progetti un ente terzo indipendente associa, sulla base di rigorosi criteri condivisi a livello internazionale, un determinato quantitativo di emissioni evitate espresse in tonnellate di CO2 equivalenti (un credito di carbonio corrisponde a una tonnellata di CO2 evitata).
Ogni credito di carbonio garantisce l’univocità tra una “precisa” tonnellata di emissioni evitata e il credito di carbonio acquistato dal cliente.