Milano sempre più smart city
Con il City Wave di City Life non si apre solo un grande parco fotovoltaico urbano, ma si inaugura una nuova concezione di città
Che cos’è una smart city? Secondo la definizione dell’Energy e Strategy group del Politecnico di Milano inserita all'interno del Digital Energy Report 2018 si tratta di una città che attraverso tecnologie ICT e digitali e grazie alla partecipazione di cittadini e stakeholder riesce a superare le principali problematiche pubbliche e territoriali. In pratica è quella città dove digital energy (ossia l'utilizzo di tecnologie digitali sempre più avanzate lungo la filiera dell'energia), mobilità intelligente e servizi di comunicazione contribuiscono al benessere dei cittadini.
Milano da oltre un decennio vuole essere all’avanguardia proprio in questo settore, facendo diventare alcune zone della città una vera e propria palestra della smart city del futuro. L’esempio più importante sorge nella zona della vecchia Fiera di Milano diventata nel frattempo l'avveneristico quartiere City Life che al suo interno bilancia la proposta residenziale con gli spazi aperti e i servizi. Il progetto ha preso avvio l’indomani dello spostamento dell’area fieristica a Rho - Pero, nel 2005, e quasi un secolo dopo la prima Campionaria.
City Life interessa nel complesso un’area di 336mila metri quadri con case private, uffici, shopping, aree verdi e spazi di condivisione che sembrano ispirati a uno spirito di comunità che va ben oltre il semplice vicinato. Lo spazio è totalmente pedonale ed è racchiuso in un parco di 170mila metri quadri che rappresenta oggi una delle aree verdi più importanti della città.
Il quartiere, già entrato nell'immaginario popolare grazie allo skyline delle tre torri progettate da Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind, non potrebbe definirsi un prototipo di smart city senza l’ultimo tassello del progetto, City Wave che ha preso ufficialmente il via nel settembre 2021 con l’apertura del cantiere. A progettarlo lo studio internazionale di architettura BIG di Copenaghen all'avanguardia nei temi dell'edilizia “sostenibile”. Si tratta di un grande centro direzionale, occupato per lo più da uffici, suddiviso in due edifici principali, di 20 e 10 piani. Ad unirli - e qui c’è la grande novità del progetto - una scenografica galleria ad onda coperta da circa 11.000 mq di pannelli fotovoltaici con una potenza poco inferiore ai 2 MW per un produzione stimata in 1.200 MWh l’anno. Questo impianto è destinato ad alimentare gli uffici del centro direzionale in un’ottica che non riguarda solo l’energia elettrica ma che tocca anche altri aspetti del complesso come l’utilizzo dell’acqua di falda per la fornitura di energia termica e il recupero e riutilizzo dell’acqua piovana.
L’uso dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e di accorgimenti tesi alla responsabilizzazione dei cittadini si combinano, nell’ottica di un'autentica smart city, all’impiego e alla creazione di spazi comuni. Infatti, ed è un'altra importante novità di CityWave, il parco fotovoltaico servirà dal punto di vista architettonico per creare uno spazio di utilizzo comune, aperto e accessibile a tutti, dove si potrà passeggiare e incontrarsi: un vero e proprio portico com'era nel nome originario. Questo sarà vivibile tutto l’anno grazie alla copertura in legno, posta al di sotto dei pannelli. Si tratta di un importante tentativo di abbattere i confini tra interno ed esterno, rendendo maggiore la comunicazione tra i diversi ambienti, com’è nello spirito di una smart city e come si percepisce dall'uso delle terrazze e delle grandi vetrate in tutto il complesso.
City Wave costerà circa 170 milioni di euro e sarà terminato, secondo le previsioni dei progettisti entro il 2025.