Quest'estate facciamo i turisti responsabili
Godersi l’ambiente circostante senza stravolgerlo ma anche valorizzare le culture locali: tutte le strategie per essere promossi come viaggiatori responsabili e consapevoli
Secondo i dati raccolti nell’indagine “Comunicazione, media e turismo”, realizzata dal Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi (CeRTA) e Cattolica per il Turismo, presentata nel maggio 2023, i “fattori del turismo sostenibile” – come definiti nell’indagine- sono diventati un criterio di scelta per oltre il 70% dei viaggiatori italiani, europei e americani. Turismo “sostenibile” non significa mettersi in viaggio evitando i picchi di traffico: queste erano dette partenze intelligenti. Ma non vuol dire nemmeno evitare di lasciare cartacce in spiaggia o buttare cicche nel mare. Questa è semplicemente buona educazione e rispetto.
Una definizione univoca di turismo “sostenibile” non esiste, perché da quando è stata coniata questa espressione, negli anni Settanta, il modo di fare turismo si è completamente rivoluzionato.
Prendiamo come riferimento la definizione ufficiale elaborata dell’organizzazione del turismo mondiale UNWTO:
Tourism that takes full account of its current and future economic, social and environmental impacts, addressing the needs of visitors, the industry, the environment and host communities
Secondo questo enunciato, quindi, il turismo è “sostenibile” solo quando guarda a una pluralità di fattori, dal rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi fino al benessere delle popolazioni locali. Per alcuni sarebbe l’unica forma di turismo praticabile senza distruggere il mondo che vogliamo visitare. Quindi quali sono le prime strategie da mettere in atto per scegliere una vacanza di questo tipo? Ecco un decalogo che prende le mosse dalla Carta di Ocre, elaborata dalla conferenza delle regioni italiana, e dal decalogo dell’Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura).
Il decalogo del turismo responsabile e consapevole
- Limitare gli spostamenti inutili. Questo non significa per forza recarsi ai giardini vicino casa, ma evitare di rimbalzare come palline impazzite sugli aerei, limitare le escursioni con il quod ed evitare i suv sulle mulattiere.
- Utilizzare i mezzi pubblici e il bike sharing. Se decidiamo di visitare una città, evitiamo la macchina per prediligere altri mezzi. Ne usciremo più rilassati.
- Spegnere i condizionatori e le luci e chiudere l’acqua quando si lascia la stanza. Mantenere una temperatura polare se siamo ai Tropici non è mai una buona idea. Usiamo le stesse accortezze che avremmo a casa nostra: meno consumi e meno rischi di congestione.
- Prediligere i piatti tipici e i prodotti del luogo. Se siamo in un’isola, dove da sempre si consumano frutta e pesce, perché dobbiamo incaponirci con l’hamburger di bisonte? Di solito la dieta tradizionale si struttura sulla base delle risorse presenti in una certa località. Rispettarle significa incidere meno sugli equilibri alimentari e fare anche nuove esperienze.
- Portare bagagli più leggeri. Più si aumenta il carico, più crescono i consumi. Da questa equazione non si scappa. E poi siamo sicuri che ci siano proprio necessarie 14 camicie per una settimana di vacanza?
- Riutilizzare gli asciugamani. Non pensate che sia solo un’iniziativa furbetta degli albergatori per risparmiare. Sappiate che evitando di cambiare asciugamano ad ogni lavaggio di mani, evitiamo inquinamento delle acque e spreco di energia. Mica male, no?
- Evitare l’acquisto di souvenir realizzati con elementi naturali da piante o specie in via d’estinzione. Ci sono salumi, formaggi, mieli e altre mieli e altre mille golosità, che aiutano l’economia locale e permettono di fare bella figura.
- Disturbare gli animali il meno possibile quando si scattano foto in zone incontaminate. Cosa pensereste se qualcuno entrasse in casa vostra senza essere invitato per farsi un selfie con voi? (E soprattutto lasciate stare i cuccioli che, se toccati, rischiano di essere rifiutati dal genitore e trovarsi così in grossi guai).
- Rispettare i costumi, la cultura e gli stili di vita locali. Non avere pregiudizi! La vera essenza del viaggio non è fare il bagno in un’acqua cristallina ma ampliare i propri orizzonti, fisici e mentale.
- Scegliere destinazioni a basso impatto. È il decimo e il più importante. Il significato è ampio: si possono scegliere destinazioni immerse nel verde, magari meno battute dalle tradizionali rotte.