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Benjamin Franklin, un pezzo da cento “dollari”

Scienziato e politico statunitense, Benjamin Franklin è stato uno dei più grandi innovatori del Settecento. Fondamentali sono stati infatti i suoi contributi in ambito politico quanto i suoi studi sull'elettricità, dall'invenzione del parafulmine alla cosiddetta stufa Franklin.

Un patriota americano

Se Benjamin Franklin è stampato sulle odierne banconote da cento dollari, non è certo un caso: è stato uno dei più importanti padri fondatori degli Stati Uniti d’America, e la sua penna ha dato un contributo fondamentale alla stesura della dichiarazione di indipendenza. Importante politico del Settecento (nasce nel 1706) è ben conosciuto in Europa per l’impegno profuso nell'agevolare la transizione del suo paese da colonia inglese a Stato nazionale libero e indipendente. Invece, non è altrettanto nota la sua ricerca costante e proficua nei settori della scienza e della tecnologia; diverse sono le invenzioni che utilizziamo senza saperlo.

L’inventore del parafulmine

Da buon intellettuale illuminista, Benjamin Franklin non è stato soltanto un fine diplomatico, ma anche giornalista, tipografo ed economista talentuoso. Le scienze naturali sono state una delle sue passioni. La fisica, in particolare, attira subito la sua attenzione; è dedicandosi all’osservazione dei fenomeni elettrici in natura, che lo studioso arriva a comprendere come difendersi dai fulmini. Oggi può sembrare strano, ma i fulmini erano una delle principali cause di incendio nelle città.

Per Franklin la comprensione teorica della natura dev’essere sempre finalizzata a ottenere vantaggi concreti, è questo lo spirito che lo porta a progettare il primo parafulmine. Avendo scoperto che le punte metalliche, specie quelle di metalli nobili come l’oro, sono in grado di attirare l’elettricità, Franklin ne metterà una in cima all’asta del parafulmine. Il genio di Franklin sta anche nell’individuarne la funzione pratica; il congegno posizionato sull’edificio che si vuole proteggere e collegato a terra da una fune metallica, attrae la scarica e la neutralizza scaricandola al suolo.

Ancora oggi, con questo metodo si proteggono dalle forze della natura tantissimi edifici pubblici e privati, incluse le centrali elettriche che possono così funzionare con maggiore sicurezza.

Tempo di ora legale

E se per risparmiare sull’energia bastasse soltanto spostare di un’ora le lancette dell’orologio? Si tratta di un’altra delle brillanti intuizioni dello statista, anche se, bisogna dirlo, all’epoca in cui l’idea è stata formulata (1784), lo scienziato aveva in mente il risparmio sul consumo di candele! Fatto sta che all’inizio del Settecento moltissimi paesi si trovano concordi nell’adottare questo sistema per tagliare i costi dell’energia.

Evidentemente, nonostante il dibattito sulla sua utilità sia ancora oggi aperto, l’utilizzo dell’ora legale è destinato ad andare ben oltre le previsioni del patriota americano! Se una volta l’anno dormiamo un’ora di meno, è colpa di Franklin.

La stufa Franklin o caminetto di Pennsylvania

Pensate un po’, anche un diffuso modello di stufa a legna prende il nome da questo poliedrico intellettuale, che ne è stato l’inventore. La stufa nasce da esigenze di sicurezza e risparmio. La progettazione avviene con due intenti precisi: eliminare le perdite di fumo e sviluppare una grande quantità di calore impiegando poco combustibile. La stufa funziona in modo impeccabile e in breve tempo ha diffusione mondiale, tantoché ancora oggi gode di una certa fortuna per la sue indubbie potenzialità.

Un genio per la civiltà

Franklin avrebbe potuto trovare il modo per trarre ingenti guadagni dalle sue invenzioni, che andavano ben oltre lo studio dell’elettricità: per fare solo qualche esempio a lui si devono le lenti bifocali e l’introduzione del catetere negli ospedali americani.

Gli sarebbe bastato registrare soltanto qualche brevetto per assicurarsi delle rendite durevoli, ma lo statista, consapevole e orgoglioso della funzione civile delle proprie scoperte, decise di non approfittarne. Ed è anche questo uno dei motivi per cui, a oltre duecento anni dalla morte (1790), la sua figura viene ricordata in tutto il mondo come quella di uno dei più grandi innovatori del Settecento.

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